03/08/10

PRESIDIO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA IN LOMBARDIA


Il Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l’Acqua Pubblica organizza un presidio contro la privatizzazione dell’acqua in Lombardia Mercoledì 4 agosto dalle ore 17 a Milano di fronte al Pirellone (via F. Filzi)
Questo per chiedere alla giunta della regione Lombardia di NON approvare il progetto di legge (che dovrebbe essere discusso il prossimo 5 agosto), in applicazione del cosiddetto Decreto Ronchi che, di fatto, obbliga a cedere ai privati la gestione dei servizi legati all’acqua. Il rischio è che l’acqua di tutta la Lombardia finisca nelle mani di poche imprese private, italiane o straniere, interessate solo a fare profitto; in tal modo si porrebbe fine alle virtuose gestioni pubbliche che, in alcune province della Lombardia, risultano all'avanguardia a livello europeo.
Il Coordinamento regionale per l’acqua pubblica ricorda che lo scorso 19 luglio, a sostegno del Referendum per l'abrogazione del Decreto Ronchi, sono state consegnate in cassazione 1 milione e 400 mila firme, delle quali ben 237 mila raccolte nella sola Lombardia (www.acquabenecomune.org), a dimostrazione che i cittadini non vogliono la privatizzazione dell’acqua. Inoltre in Lombardia, negli scorsi anni, si è attivata una vasta mobilitazione popolare contro le precedenti Leggi Regionali in materia di servizi idrici, in particolare contro le L.R. n. 21/1998 e n. 18/2006, per le parti che imponevano la privatizzazione dell'acqua. A
sostegno di tali mobilitazioni si sono attivati i Comuni; nel 2007 ben 144 Consigli Comunali della Lombardia hanno deliberato contro la L.R. 18/2006, ottenendone la cancellazione e la sostituzione con una nuova legge che reintroduceva la possibilità dell’affidamento diretto ad aziende totalmente pubbliche.

Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica

Inoltre, chi volesse, può partecipare alla mail-bombing inviando agli indirizzi mail :

roberto_formigoni@regione.lombardia.it, marcello_raimondi@regione.lombardia.it, andrea_gibelli@regione.lombardia.it, giulio_decapitani@regione.lombardia.it,
romano_colozzi@regione.lombardia.it, domenico_zambetti@regione.lombardia.it,
stefano_maullu@regione.lombardia.it, massimo_buscemi@regione.lombardia.it,
Giulio_Boscagli@regione.lombardia.it, raffaele_cattaneo@regione.lombardia.it,
gianni_rossoni@regione.lombardia.it, romano_la_russa@regione.lombardia.it,
Luciano_Bresciani@regione.lombardia.it, carlo_maccari@regione.Lombardia.it,
Alessandro_Colucci@Regione.Lombardia.it, monica_rizzi@regione.lombardia.it,
daniele_belotti@regione.lombardia.it

p.c. roberto@circoloambiente.org

il seguente testo:
Egregio Assessore,
apprendiamo dalla stampa che il giorno 5 agosto p.v. verrà discusso e messo in votazione in Giunta Regionale
un Progetto di Legge inerente la gestione dei servizi idrici integrati (S.I.I.), in applicazione del cosiddetto
Decreto Ronchi (art. 23 bis della Legge 133/2008, così come modificato dall'art. 15 della Legge 166/2009).
Le anticipazioni sui contenuti del PDL riguardo le modalità di affidamento dei S.I.I. ci preoccupano, poichè
obbligherebbero alla privatizzazione della gestione dell'acqua.
Infatti con l'applicazione del Decreto Ronchi Ronchi, l'affidamento della gestione dei S.I.I. a soggetti privati
- ovvero a imprese italiane o straniere interessate solo a fare profitto - diventa la modalità ordinaria di
assegnazione del servizio; in tal modo si porrebbe fine alle virtuose gestioni pubbliche che, in alcune
province della Lombardia, risultano all'avanguardia a livello europeo.
Ricordiamo in questa occasione che a sostegno del Referendum per l'abrogazione del Decreto Ronchi e per la
ripubblicizzazione del servizio idrico, in Italia sono state raccolte 1 milione e 400 mila firme, delle quali ben
237 mila nella sola Lombardia (www.acquabenecomune.org).
Si rammenta inoltre che ben cinque Regioni hanno impugnato per incostituzionalità l'art. 23 bis (così come
modificato dall'art. 15 del Decreto Ronchi), ritenendo la norma lesiva delle prerogative delle Regioni stesse in
materia di servizio idrico.
E' inopportuno che vengano adottati provvedimenti fintanto che la Corte Costituzionale non si esprima sui ricorsi
delle Regioni e sull'ammissibilità dei Referendum abrogativi sottoscritti da 1 milione e 400 mila cittadini.
Inoltre è utile ricordare che negli scorsi anni in Lombardia si è attivata una vasta mobilitazione popolare
contro le precedenti Leggi Regionali in materia di servizi idrici, in particolare contro le L.R. n. 21/1998 e n.
18/2006, per le parti che imponevano la privatizzazione dell'erogazione dell'acqua. A sostegno di tali
mobilitazioni si sono attivati i Comuni; nel 2007 ben 144 Consigli Comunali della Lombardia hanno
deliberato contro la L.R. 18/2006; con la successiva L.R. 1/2009, "concordata" coi sindaci referendari, è stata
reintrodotta la possibilità dell'affidamento diretto ad aziende totalmente pubbliche.
A tale proposito, ci preoccupa l'eventuale attribuzione delle competenze del governo dei S.I.I. alle Province, che
di fatto esautorerebbe i Comuni (ovvero gli Enti più vicini ai cittadini) dalle decisioni su un bene vitale e di
interesse per tutti i cittadini qual è l'acqua, cancellando il federalismo rappresentato dai Comuni stessi.
Alla luce di quanto sopra, si chiede di non approvare il suddetto Progetto di Legge per le parti in cui si
applica il Decreto Ronchi (che di fatto consegnerà ai privati la gestione dell'acqua) e in cui si esautorano i
Comuni delle decisioni in materia di governo dei servizi idrici.
Certi che prenderete in considerazione le nostre richieste, porgiamo distinti saluti.

NOME COGNOME




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