Introduce una serie di nuove norme tra cui
il reato di immigrazione clandestina, ossia l'ingresso e il soggiorno illegale. Non è previsto l'arresto ma un'ammenda da 5mila a 10mila euro. Chiunque può denunciare i clandestini all'autorità' giudiziaria eccetto che i medici e i presidi per i quali è prevista apposita deroga.
Chi vuole ottenere il permesso di soggiorno e chi richiede la cittadinanza dovrà pagare allo Stato 200 euro.
Chi affitta alloggi a irregolari rischia fino a 3 anni se il prezzo dell'affitto risulta iniquo.
il prolungamento del tempo di permanenza nei Centri di identificazione fino a 180 giorni
espulsione degli extracomunitari che entrano in Italia senza permesso di soggiorno. Se si vìola il decreto di espulsione si rischia una pena da 6 mesi a 1 anno se il suo permesso è scaduto da più di 60 giorni. La pena aumenta e va da 1 a 4 anni se lo straniero è entrato in Italia illegalmente o non ha chiesto il permesso di soggiorno e diventa da 1 a 5 anni se lo straniero che ha ricevuto l'ordine di espulsione continua a rimanere in Italia.
l'istituzione delle ronde (che dovranno essere formate da ex agenti)Per quanto riguarda le ronde, il DDL prevede che associazioni non armate di cittadini potranno segnalare alle forze dell'ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Queste associazioni dovranno essere composte in primo luogo da ex agenti e sarà necessaria l'iscrizione in appositi elenchi.
per coloro che vivono senza fissa dimora è previsto un "registro dei clochard" che ne prevede la schedatura.
torna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: si rischiano fino a 3 anni di carcere se si offende l'onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale, il reato si estingue se si provvede a risarcire pecuniariamente del danno l'agente e l'ente a cui appartiene.
inasprimento del 41 bis per i reati di mafia prevedendo istituti dedicati a scontare solo questa pena
l'obbligo di denuncia del 'pizzo' per i costruttori. Vengono esclusi da appalti pubblici gli imprenditori che non denunciano le estorsioni nei loro confronti.
Come se non bastasse, dopo che Tremonti ha affermato che in materia finanziaria “troppe informazioni diventano deformazioni” con l’articolo n°11 del DL 78 1 luglio 2009 si impedisce a Istat e Banca d'Italia di informare circa il trend economico del paese. Viene istituita una banca dati controllata dalla Presidenza del Consiglio e solo il governo deciderà di volta in volta se rendere pubblici i dati raccolti o meno.
BUONA DEMOCRAZIA A TUTTI
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05/07/09
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