Solo due regioni avevano dato il preventivo assenso per ospitare le centrali nucleari: il Veneto e la Sicilia. Ora che la questione è diventata concreta le due amministrazioni regionali si sono affrettate a fare marcia indietro. Giancarlo Galan, per la regione Veneto e Raffaele Lombardo per la Sicilia sembrano oggi molto più prudenti. Il Veneto ha posticipato ogni decisione a dopo una dettagliata analisi tecnico-scientifica e la Sicilia ha deciso di appellarsi ad un referendum popolare.
La nuova legge varata dal governo concede sei mesi di tempo per decidere dove mettere le nuove centrali e i siti di stoccaggio delle scorie. Allo scopo il sottosegretario Adolfo Urso ipotizza di modificare il titolo quinto della Costituzione per affidare allo Stato le scelte energetiche ora condivise con le Regioni.
Gli analisti indicano la necessità di individuare almeno 12 o 13 centrali nucleari italiane per centrare l'obiettivo del 25% di produzione elettrica. Un accento di tristezza, e di poca fiducia, sicuramente deriva dalla decisione del governo di segretare tutte le decisioni prese in materia.
Esiste comunque un altro ostacolo che sembra ancora più insormontabile di quello rappresentato dalla scelta di dove far sorgere le centrali ed è come gestire e dove stoccare le scorie già prodotte.
Le scorie che ancora dobbiamo smaltire a seguito della sospensione dell'attività nucleare del 1987 e quelle prodotte in questi anni dalla normale attività medica e scientifica, non hanno ancora trovato stabile e sicura dimora.
Ci avrebbe dovuto pensare la Sogin, azienda creata ad hoc nel 1999 ma è rimasta impantanata nelle lungaggini burocratiche e non solo. Fino al 2006 la Sogin ha speso il 38% del suo budget di gestione per svolgere solo il 6% delle sue attività programmate e imposte.
Ci sono ancora in circolazione 55 mila metri cubi di scorie radioattive prodotte dalle vecchie centrali dismesse 22 anni fa. Ci sono 25mila metri cubi di detriti pericolosi prodotti dallo smantellamento delle vecchie centrali. Ci sono 500 tonnellate l'anno di rifiuti prodotti dall'attività medica e scientifica. Ci sono anche numerose tonnellate di scorie parcheggiate temporaneamente, anche se con costi elevatissimi, in Francia e in Inghilterra.
Più di una volta abbiamo provato senza successo ad affrontare questo annoso problema:
nel 2003 era stato individuato nel sito geologico di Scanzano Ionico il luogo dove seppellire le scorie ma il progetto è stato subito bocciato dalle autorità sanitarie.
Dal 2007 la Sogin ha tentato di riprendere l'attività in maniera più seria ma , paradossalmente, proprio il Ddl "sviluppo" decreta lo smebramento della Sogin e la sua progressiva scomparsa per conferire l'incarico ad una azienda nuova, si sussurra possa essere l'Ansaldo Energia.
La ditta su cui sversare fiumi di denaro è stata dunque individuata … non altrettanto si può dire della strategia adatta da seguire.
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12/07/09
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Ciao!…
RispondiEliminaCominciamo a educare quest’italiano medio che spreca e poi impreca al disastro.
Le necessità energetiche italiane sono elevate al punto di far importare buona parte dell’energia dall’estero.Siamo importatori d’energie nucleari prodotte in tutta Europa, nell’immediata vicinanza al nostro confine.Svegliare le coscienze di questo popolo adagiato non è cosa facile, soprattutto quando l’educazione e il buon senso sono sepolti da anni di letargo.Siamo vittime o carnefici?
Forse entrambi in identica misura, ogni volta che il nostro interruttore fa click produce scorie radioattive come per magia e poi dimenticate per comodità
Non è un sogno produrre energia con fonti alternative non è un miraggio il risparmio energetico.
In ora soltanto il sole irradia più energia sulla terra di quella che l’intero mondo necessita!
Resta il punto di come immagazzinare tanta energia?
Un impianto solare termica produce il 70-90% del fabbisogno annuo di un’abitazione, il fotovoltaico produce energia pulita ed è oltretutto un risparmio sulle bollette.
Cominciamo dall’Abruzzo! Costruiamo edifici autosufficienti dal punto di vista energetico!
Diamo un senso, a questa tragedia a questa distruzione!!!! ….e poi si sa è sempre più facile ripartire dal nulla che modificare città consolidate e infangate nei loro regolamenti comunali, dove istallare dei semplici pannelli solari diventa un problema!
Ti ringrazio per il tuo blog che seguo con molta attenzione brava !!!!