Il 19 luglio, mentre Masciari si trovava a Palermo per esprimere solidarietà nella lotta contro tutte le mafie intervenendo alla commemorazione della strage di Paolo Borsellino e della sua scorta, è giunta la notizia che un ordigno esplosivo era stato ritrovato sul davanzale della sede dell'ex ditta di Pino Masciari a Serra San Bruno (VV).
Si tratta sicuramente di un messaggio intimidatorio che non a caso giunge proprio mentre l'attenzione della gente intorno alla “vicenda Masciari” si è fatta gradatamente più blanda. In risposta alla sinistra minaccia Masciari ha già confermato che questo episodio non rallenterà assolutamente il proseguire, nelle sedi di giustizia, della sua opera di cooperazione per lo smantellamento delle cosche calabresi.
La vicenda deve però far meditare i cittadini sul nostro ruolo di primaria importanza nella protezione dei valorosi uomini che hanno il coraggio di esporsi in prima persona nella lotta alla malavita. C'è una frase che Masciari è solito ripetere: “ogni persona che viene a conoscenza della mia vicenda mi allunga la vita di un giorno”. Queste parole stanno a significare che la protezione fondamentale di cui si può avvalere deriva direttamente dall'attenzione prestatagli dall'opinione pubblica. Attenzione che non va assolutamente confusa con la sete di palcoscenico, si tratta di una necessità per assicurargli la sopravvivenza.
La 'ndrangheta, come tutti i serpenti, colpisce nell'ombra e preferibilmente quando cala il silenzio. E' compito nostro, in quanto membri della collettività, mantenere i riflettori accesi e ben puntati sulle persone che nella società odierna possono ancora impartire lezioni di legalità e dare un esempio di fedeltà alla giustizia come Giuseppe Masciari sta facendo da oltre dodici anni.
PIENA SOLIDARIETA' AL TESTIMONE DI GIUSTIZIA PINO MASCIARI
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