di Michele
Si avverte tanta sfiducia nei confronti della politica, delle istituzioni, anche alla luce del dilagare di un clima di corruzione e clientelismo, ma non lo si scopre certo oggi, almeno c’è chi sa da tanto tempo e ha fatto finta di niente.
Il risultato di questa situazione è che, oltre alla sfiducia che aumenta, al menefreghismo e/o egoismo di tanti che si adeguano ad una situazione di crisi sociale e culturale oltre che economica e finanziaria, ci troviamo al governo, ai posti di comando delle istituzioni, personaggi di integrità etica-morale molto discutibile o meglio che non meritano di occupare quelle poltrone.
Il risultato è che poco meno di un italiano su tre, e in buona parte anche non informati bene, decidono il destino di un intero paese, lasciandolo nelle mani di una cricca di affaristi senza scrupoli.
Qualcuno ha pensato che non ci fosse alternativa migliore ai rappresentanti dell’attuale maggioranza parlamentare perché, come è uso comune dire, sono tutti della stessa pasta. E’ però un giudizio sommario troppo riduttivo che tende a generalizzare, favorendo il “giochetto” di chi colpevolmente e ingiustamente vuol fare di tutta l’erba un fascio. Infatti, non è giusto mettere sullo stesso piano Berlusconi, che è il peggiore di tutti dal punto di vista etico e morale, e altri politici che, pur presentando del marcio tra le proprie fila, possono essere un esempio di moralità e rispetto delle regole democratiche in confronto a un piduista, corruttore, evasore quale è Berlusconi. Il “giochetto” consiste nel far passare il seguente messaggio: “turatevi il naso e votate Berlusconi” oppure si vuole invitare all'astensionismo.
A questo punto viene spontaneo chiedersi: qual è la differenza tra Berlusconi e gli avversari?
La differenza è che con Berlusconi non c’è limite al peggio; per esempio:
1. Berlusconi sta attentando ai principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione facendo leggi a proprio uso e consumo;
2. Berlusconi è la più significativa ed evidente espressione di un modello culturale degradato e degradante che ha condannato il paese ad un inaccettabile declino culturale; questo modello sub-culturale diseducativo ci mostra che fare i furbi conviene, che conta più l’apparenza che l’essere, che il merito conta sempre di meno, che è inutile essere onesti e trasparenti tanto prima o poi arrivano scudo fiscale e condoni vari;
3. questo governo fa quasi esclusivamente leggi a favore dei più potenti, ricchi e corrotti, leggi per curare gli interessi aziendali di Berlusconi, per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi, senza preoccuparsi dei precari, dei disoccupati, delle famiglie più povere;
4. questo governo sta facendo politiche razziste e xenofobe avendo approvato norme definite razziali da Famiglia Cristiana.
Se non c’era Berlusconi molto probabilmente cambiava che:
non sarebbero stati fatti tagli indiscriminati alla scuola, alla ricerca, agli enti locali, all’università, alle forze dell’ordine, alle fondazioni liriche;
non sarebbero state approvate norme razziali che equiparano il clandestino al delinquente;
non ci sarebbe stato il riciclaggio di stato, meglio noto col nome di scudo fiscale;
non ci sarebbe stata la legge che apre le porte alla privatizzazione delle società che gestiscono la fornitura dell’acqua;
non ci sarebbe stato il ritorno al nucleare e altre norme a danno dell’ambiente, come il piano casa;
non ci sarebbero stati tentativi di imbavagliare l’informazione libera, anche attraverso la proposta di legge per bloccare le intercettazioni e i vari decreti liberticidi sull’uso del web;
non ci sarebbe stato il ddl sul lavoro per l’istituzione dell'arbitrato che riduce le tutele dei lavoratori sempre più sottoposti al ricatto dei datori di lavoro;
non sarebbero state approvate norme ad personam, per evitare che Berlusconi sia processato, come il cosiddetto legittimo impedimento e lodo Alfano;
non avremo avuto continue minacce nei confronti dei magistrati che svolgono il loro lavoro con zelo, e minacce all’autonomia e indipendenza della magistratura;
non ci sarebbe stato il tentativo golpista di cambiare leggi a proprio uso e consumo, calpestando i principi fondamentali della costituzione, come il decreto salva liste;
non sarebbero stati sospesi i programmi di approfondimento politico in campagna elettorale, operando una grave violazione del diritto dei cittadini ad essere informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di dare un’informazione plurale e corretta;
non ci sarebbero state leggi che favoriscono i colletti bianchi della casta come la riduzione del potere di indagine e del campo di intervento della Corte dei conti;
non ci sarebbe stato il rinvio della class action che come poi è stata approvata risulta innocua e non retroattiva;
non sarebbe stata svenduta Alitalia a loschi personaggi e messi a passivo delle casse dello stato i debiti di Alitalia;
non si sarebbe creata una lobby affaristica e criminale, come il sistema protezione civile, nell’assegnazione di appalti e gestione dei fondi pubblici per la realizzazione dei grandi eventi;
non sarebbero state fatte promesse false e /o non mantenute ai terremotati abruzzesi, dato che le precedenti emergenze terremoto in Umbria e Marche sono state gestite in modo molto più vantaggioso per i terremotati dal governo di centrosinistra;
non ci sarebbe stata la norma che consente tramite aste pubbliche alle organizzazioni criminali di ricomprare i beni confiscati alla mafia avvalendosi di banali prestanome;
non sarebbero stati sottratti ben 31 miliardi di euro al mezzogiorno negli ultimi due anni, prelevandoli dal Fondo aree sottoutilizzate (Fas);
non sarebbero stati congelati gli 800 milioni di euro per la diffusione della banda larga;
non sarebbero state abrogate norme di contrasto all'evasione fiscale varate dal governo precedente;
non sarebbero stati aboliti i tetti agli stipendi dei manager pubblici varati dal precedente governo;
non sarebbero state abrogate le norme più restrittive varate dal precedente governo sull'utilizzo dei voli di stato;
non sarebbero state rinviate alcune norme sulla sicurezza del lavoro presenti nel T.U.;
non sarebbe stata cancellata la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco”;
non si sarebbe creata la società Difesa S.p.A. ovvero una società per azioni alimentata con soldi pubblici che fa affari privati;
sarebbe stato sciolto il comune di Fondi per infiltrazioni mafiose, su indicazione del prefetto, ignorata dal governo Berlusconi;
non sarebbero stati regalati 5 miliardi di dollari ad un dittatore come Gheddafi, malvisto dalla maggior parte dei governanti dell’occidente;
non sarebbe stato autorizzato lo sversamento di rifiuti tal quale in discariche a cielo aperto come quella in località Ferrandelle in provincia di Caserta, e l’autorizzazione a bruciare rifiuti non trattati negli inceneritori, mettendo a rischio la salute dei cittadini;
non sarebbero state approvate norme per colpire la concorrenza televisiva della Rai e di Sky, in particolare quelle sulla gestione degli spazi pubblicitari contenute nel decreto Romani e il raddoppio dell’Iva agli abbonati Sky;
non sarebbero stati stanziati 470 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, che appare sempre più un’opera inutile visto che mancano gli adeguati collegamenti stradali sulla terraferma.
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