04/08/09






Fioravanti: 70 giorni di carcere per ogni omicidio commesso


Giuseppe Valerio Fioravanti detto Giusva è un terrorista nato a Rovereto (Trento) il 23 marzo 1958, secondo le sentenze passate in giudicato è uno dei peggiori assassini della storia d’Italia.
Militante neofascista a capo del gruppo terroristico di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR). Riconosciuto colpevole con sentenze passate in giudicato dell'omicidio di 93 persone, dopo diciotto anni di detenzione è attualmente un uomo libero, senza più nessun carico giudiziario pendente. Ha scontato un totale di 70 giorni di carcere per ogni morte per cui è stato ritenuto colpevole da una giuria dello stato italiano.
La sua carriera da militante di estrema destra ha inizio a metà anni settanta. Simpatizza per i neofascisti e entra a far parte delle squadre di picchiatori che stazionano davanti alle scuole. Frequenta il circolo MSI dove conosce Franco Anselmi, Massimo Carminati e Alessandro Alibrandi (con cui fonderà i nar).

La sua carriera da delinquente:
28-02-1976: Riconosciuto colpevole con sentenza di tentato omicidio.
15-12-1976: Riconosciuto colpevole con sentenza di tentato omicidio e violazione disposizioni sul controllo delle armi.
23-12-1976: violazione della normativa su armi, munizioni, aggressivi chimici e congegni micidiali.
30-12- 1976: ricettazione continuata.
09-01-1977: Riconosciuto colpevole con sentenza di tentato omicidio e violazione delle disposizioni sul controllo delle armi.
08-02-1977: detenzione illegale di armi e munizioni; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
25-05-1977: detenzione illegale di armi e munizioni.
30-12-1977: detenzione illegale di armi e munizioni; danneggiamento.
31-12-1977: porto illegale di armi continuato.
04-01-1978: porto illegale di armi continuato.
28-02-1978: Fioravanti uccide con alcuni colpi di arma da fuoco il ventiquattrenne Roberto Scialabba, militante comunista, finendolo con un colpo alla nuca in piazza Don Bosco a Cinecittà dove Scialabba lavorava come elettricista. Viene inoltre accusato di tentato omicidio della giovane che era in compagnia di Scialabba, di violazione delle norme sul controllo delle armi e ricettazione. Reati per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare
05-03-1978: rapina; ricettazione; furto.
06-03-1978: Riconosciuto colpevole con sentenza di tentato omicidio, rapina e ricettazione.
08/09-05-1978: durante il servizio militare presso la caserma di Tauriano di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, viene a trovarlo l'amico Alibrandi. Ruba una vettura e 144 bombe a mano tipo SRCM scorazzando poi nel paese con gli amici. Viene condannato dal tribunale militare di Padova a 8 mesi per abbandono del posto di guardia e furto militare continuato. La pena è così mite in quanto stranamente gli vengono riconosciuti i doppi benefici di legge.
30-06-1978: furto continuato.
03-07-1978: rapina; porto illegale di armi.
24-11-1978: rapina.
26-12-1978: rapina; violenza privata; violazione di domicilio; detenzione illegale di armi e munizioni.
09-01-1979: Fioravanti, insieme ad altre tre persone, assalta la sede di Radio Città Futura. Il gruppo appicca il fuoco ai locali della radio e ferisce a colpi di mitra quattro impiegate che cercano di fuggire. Viene accusato di incendio; lesione personale continuata; detenzione illegale di armi e munizioni.
08-02-1979: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni.
7 – 03 - 1979. Per «festeggiare» l’8 marzo, un gruppetto di neofasciste, tra cui Mambro, piazzano una rudimentale bomba davanti alle finestre del Circolo culturale femminista nel quartiere Prati, a Roma. A pochi metri di distanza, Fioravanti ed altri sono lì, armati, pronti ad intervenire.
15-03-1979: rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi, detenzione illegale di armi e munizioni; ricettazione.
marzo 1979: violazione delle norme sul controllo delle armi.
16-06-1979: Guida l'assalto alla sezione del PCI a Roma dove si tiene un'assemblea con oltre cinquanta persone. Lancia due bombe a mano ed esplode numerosi colpi di arma da fuoco ferendo 25 persone. Viene accusato con sentenza passata in giudicato.
19-06-1979: ricettazione continuata.
27-11-1979: rapina (Chase Manhattan Bank); detenzione illegale di armi e munizioni; ricettazione.
05-12-1979: ricettazione continuata; violazione delle norme sulle armi, munizioni, aggressivi chimici e congegni micidiali.
11-12-1979: rapina; ricettazione; detenzione illegale di armi e munizioni.
17-12-1979: Pianifica, insieme ad altri, l'omicidio dell'avvocato Giorgio Arcangeli ma ad essere ucciso è un geometra di 24 anni, Antonio Leandri, colpevole di essersi voltato al grido Avvocato! lanciato da Fioravanti. Viene condannato per omicidio; detenzione illegale di armi e munizioni; detenzione abusiva di armi; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi. Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare
1980: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni.
06-02-1980: Fioravanti uccide il poliziotto diciannovenne Maurizio Arnesano con l'unico movente di volersi impossessare del suo mitra. Accusato di omicidio, attentato per finalità terroristiche o eversive; rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi; porto illegale di armi. Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare
28-02-1980: rapina; porto illegale di armi; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi; sostituzione di persona.
07-03-1980: rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
30-03-1980: Assieme ad altri (tra cui la sua compagna Francesca Mambro) assalta il distretto militare di via Cesarotti a Padova. Ferisce un sergente e ruba 4 mitragliatori M.C, 5 fucili a ripetizione, pistole e proiettili. Sul muro della caserma, prima di andarsene, viene scritto BR per depistare le indagini.
aprile 1980: violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
28-05-1980: attentato per finalità terroristiche o di eversione; violazione delle norme sul controllo di armi, munizioni e esplosivi; rapina; porto illegale di armi; furto; tentata rapina; omicidio di Franco Evangelista. Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare.
23-06-1980: Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini, uccidono il sostituto procuratore Mario Amato, Nella rivendicazione dell'omicidio da parte dei nar si trova scritto “Oggi 23 giugno 1980 alle ore 8.05, abbiamo eseguito la sentenza di morte emanata contro il sostituto procuratore Mario Amato, per le cui mani passavano tutti i processi a carico dei camerati. Oggi egli ha chiuso la sua squallida esistenza imbottito di piombo. Altri, ancora, pagheranno”. Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare.
10-07-1980: violazione della disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope; detenzione abusiva di armi.
31-07-1980: contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione.
02-08-1980: alle ore 10.25 nella sala d'aspetto di 2° Classe della Stazione di Bologna Centrale, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplode uccidendo ottantacinque persone e ferendone oltre duecento. Il 23 novembre 1995 Fioravanti è condannato dalla Corte di Cassazione all'ergastolo con l'accusa di essere l'esecutore materiale della strage, insieme a Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare.
05-08-1980: rapina; danneggiamento; porto illegale di armi; furto continuato; occultamento di atti veri; ricettazione; falsità materiale.
settembre 1980: falsità materiale.
09-09-1980: uccide Francesco Mangiameli -dirigente di Terza Posizione in Sicilia- accusato di aver sottratto ai NAR i soldi destinati ad organizzare l'evasione del terrorista Pierluigi Concutelli, la reale motivazione e probabilmente da ricercare nella posizione di scomodo testimone della strage di bologna. . Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare.
22-09-1980: attentato per finalità terroristiche o di eversione; lesione personale; occultamento di atti veri; ricettazione; rapina; porto illegale di armi.
20-09-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni.
21-09-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni.
23-09-1980: furto.
19-10-1980: ricettazione.
22-10-1980: ricettazione; violazione del controllo delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
29-10-1980: violenza privata continuata; falsità materiale.
13-11-1980: rapina; resistenza a un pubblico ufficiale; ricettazione; porto illegale di armi; falsità materiale; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
26-11-1980: detenzione illegale di armi e munizioni.
19-12-1980: rapina; violazione di domicilio; sequestro di persona; ricettazione, violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
05-02-1981: Mambro e Fioravanti tentano di recuperare delle armi nascoste in un canale presso Padova. Vengono però scoperti da due carabienieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. Fioravanti finge di arrendersi ma ordina alla Mambro di sparare. I carabinieri muoiono ma Fioravanti rimane ferito alle gambe. Abbandonato in una casa dai suoi amici viene finalmente arrestato. Reato per cui sarà condannato ad uno degli 8 ergastoli che avrebbe dovuto scontare.
18-02-1983: tentata evasione; lesione personale continuata.
09-05-1985: calunnia.

Sei sentenze della Corte d’Assise d’Appello gli comminano 8 ergastoli per un accumulo complessivo di 134 anni e 8 mesi di reclusione:
- sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Venezia del 17 gennaio 1985
- sentenza della Corte d'assise d'Appello di Roma del 30 maggio 1985
- sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna del 6 febbraio 1986
- sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma del 7 aprile 1988
- sentenza del Tribunale di Bologna del 27 marzo 1990
- sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna del 16 maggio 1994

Nel febbraio del 1985 Valerio Fioravanti sposa in carcere Francesca Mambro.
Nel 1997 scrive un film-documentario sul carcere. In occasione della proiezione del film al Festival di Venezia, Fioravanti - insieme alla Mambro - gode di un permesso premio di 10 giorni.
Dal luglio del 1999 è in regime di semilibertà anche se tecnicamente si trova in regime di lavoro esterno presso l'associazione Nessuno tocchi Caino.
Dal luglio del 2009 finisce il periodo di semilibertà e viene considerato "uomo libero" e la pena viene considerata "estinta".
I morti attribuibili alla responsabilità di Fioravanti sono 93
Gli anni effettivamente scontati in carcere sono 18
Il suo certificato penale è composto da 27 pagine di cui solo mezza è per la strage di Bologna.
Non ha mai mostrato pentimento, non ha aiutato in alcun modo le indagini, ha offeso le Corti giudicanti, si è più volte vantato di non avere alcun rimorso.
PERCHE' NON E' A FINIRE I SUOI GIORNI IN CARCERE??


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