11/02/10

PEDOFILIA ON-LINE


Quando parliamo di pedofilia on-line ci riferiamo ad adulti che utilizzano la rete per incontrare altri pedofili e scambiarsi informazioni e/o materiale pedo-pornografico. Non c'è dubbio che si tratti di un crimine contro l’umanità anche se ufficialmente non è ancora stato riconosciuto come tale.
In Europa questo meschino mercato è in fase di grossa espansione, se nel 2003 il materiale pedofilo proveniente dall'Europa rappresentava il 17 % del totale, nel 2009 è passato ad essere l'87 % e il trend è in continua crescita.

La classifica dei paesi che fanno maggiore consumo di pedofilia on line è questa:
1.Germania
2.Stati Uniti
3.Russia
4.Regno Unito
5.Italia
6.Canada
7.Francia
8.Giappone

Il G8 al gran completo, la parte che si vuole definire “progredita” del mondo, assorbe circa i due terzi degli scambi mondiali di questo disgustoso commercio.

Sono oltre 40 mila i bambini vittime della pedofilia on line, il 42 % di essi hanno meno di sette anni e l’89 % ne ha meno di dodici. Si è riusciti a identificare e sottrarre a questo mondo di sevizie meno del 1 % dei bimbi. A Lione (Francia) esiste un quartier generale dell’Interpol in cui si sta discutendo come istituire la banca dati dei bambini che sono ritratti nei siti pedofili per tentare di riconoscerli e aiutarli. Per la normativa italiana sulla privacy questa banca dati da noi non può essere fatta; esiste il book dei ladri, dei rapinatori, degli stupratori, ma non esiste e non può essere creata la banca dati dei volti dei bambini abusati in rete e che è priorità di ognuno tentare di salvare.

In Italia la tematica della pedofilia on line viene difficilmente affrontata e spesse volte non è neppure chiaro di cosa si tratti realmente, non abbiamo ancora dimostrato la cultura e la sensibilità necessaria per affrontare degnamente questo atroce crimine; anche le istituzioni non si sono dimostrate sensibili a sufficienza, non è chiaro infatti il motivo per cui in Italia la lotta alla pedofilia on line debba essere demandata solo alla Polizia Postale che rappresenta meno del 10% delle forze disponibili.
Negli ultimi sei anni in Italia sono stati rilevati più di 700 siti pedo-pornografici e i consumatori italiani sono in progressiva crescita. Se nel 2003 i fruitori italiani di uno dei più miserabili mercati che esistano rappresentavano il 2,2 % del totale mondiale, oggi sono quasi triplicati arrivando a rappresentare il 6,2 % del complessivo.
Per contrastare questa tendenza si è fatto troppo poco e, secondo gli esperti, nella direzione sbagliata. Da noi si tende a confondere la pedofilia on-line con l'adescamento di minori tramite chat line, questo errore di fondo fa si che le azioni intraprese non scalfiscano il problema e distolgano l'attenzione dal crimine specifico. La così detta black list creata dalla Polizia Postale si è rivelata essere uno strumento assolutamente inefficace ed obsoleto se confrontato con i mezzi all'avanguardia che questo miliardario mercato dispone per la sua diffusione. Al 31 dicembre 2008 i provider italiani riuscivano a filtrare soltanto lo 0,88 % dei materiali pedofili presenti in rete.
Pensare di riuscire a bloccare totalmente i siti in rete è d'altronde un obiettivo non realizzabile, l'attenzione dovrebbe invece essere rivolta innanzitutto ai bambini, identificarli e sottrarli ai delinquenti il più velocemente possibile; poi a scoraggiare seriamente la domanda, per le leggi del mercato se non esistesse più domanda si annullerebbe anche l'offerta, bisognerebbe perseguire e punire gli utilizzatori di foto e filmati in maniera molto severa.
Purtroppo sappiamo che questo mercato è formalmente illegale ma di fatto libero e che con una carta di credito ci si può collegare ad un sito posto in una qualsiasi parte del mondo e ottenere tutti i video e le foto che si cercano.

DATI TRATTI DALLA RELAZIONE 2009 AL PARLAMENTO DEL TELEFONO ARCOBALENO


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3 commenti:

  1. Forse, a questo meraviglioso post manca una cosa. Credo che un metodo per ridurre, non sconfiggere definitivamente, la pedofilia sia anche il 'recupero' dei pedofili attraverso la comprensione e la cura dei loro problemi psichici, perché anche di questo stiamo parlando. Non ultimo un provvedimento all'interno della Chiesa per l'autorizzazione al matrimonio dei preti.

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  2. Hai ragione, ci sarebbe ancora tanto e tanto da dire e ragionare attorno questo problema. Non capisco se per falso pudore, vergogna o tabù ma se ne parla ancora troppo poco nonostante stia diventando una piaga che cresce costabtemente

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  3. Non sono d’accordo. L'ipocrisia che regna in tutti noi quando parliamo di pedofilia (ed ancora di più in quella presente in rete - che è moltissima) ci fa dimenticare che esistono molte persone che si impegnano quotidianamente in questo campo; come, diffondendo cultura informazione e formazione nell'uso corretto delle nuove tecnologie di comunicazione, rendendo pubblici i problemi ed i pericoli sia ai minori che agli educatori.

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