L'amara verità sugli avvoltoi che sorvolano le macerie lasciate dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile di quest'anno cominciano a farsi sempre più minacciosa.
Questa volta l'avvoltoio si chiama IGC, Impresa Generale Costruzioni di Gela, l'azienda che ha vinto uno dei subappalti per la ricostruzione in Abruzzo.
La DIA aveva già accertato l'esistenza di collegamenti tra la società e personaggi della famiglia dei fratelli Rinzivillo ben prima dell'inizio lavori ma ci sono voluti ulteriori sollecitazioni e nuovi accertamenti per far venire alla luce l'illecito in atto.
L'appalto principale dei lavori è stato affidato alla ditta Edimal per lavori valutati ben cinquantaquattromila ottocentodiciassette milioni di euro e questa subappalta a sua volta i piccoli lavori ad altre aziende. La IGC è una di queste.
L'IGC comincia a costruire nel cantiere de “L’Aquila area C.a.s.e.” (complessi antisismici sostenibili ecocompatibili) a Bazzano, il suo compito è erigere i muri di sostegno delle nuove abitazioni. Questi lavori cominciano ben prima di ricevere il benestare da parte della Protezione Civile che in ogni caso giunge l'11 settembre.
La protezione civile ha “ufficializzato” il rapporto lavorativo nonostante due giorni prima, in ottemperanza a due decreti del prefetto de L’Aquila, la DIA aveva fatto osservare che metà della maestranza della IGC aveva precedenti penali. C'è un presunto geometra, Gianluca Ferrigno, 29enne legato alla famiglia mafiosa dei Rinzivilloe già stato arrestato nel 2002 nell'ambito dell'operazione denominata Cobra, oppure Emanuele Lombardo, 26 anni, muratore, indagato per associazione mafiosa.
Ma più che i dipendenti hanno attirato l'attenzione le fedine penali degli amministratori della ditta; tre uomini di Gela con quote societarie equamente suddivise. Sono Emanuele Mondello, 50 anni, suo figlio Rocco e suo genero Nunzio Adesini.
Emanuele Mondello ha numerosi precedenti penali, molti dei quali come membro del clan Rinzivillo. il figlio, Rocco Mondello, è già stato indagato precedentemente per minacce, false fatturazioni e riciclo di denaro sporco sempre proveniente dal clan Rinzivillo.
La magistratura vorrebbe ora capire come sia stato possibile che un azienda con questo tipo di curriculum abbia potuto ottenere la certificazione di idoneità e mantenerla per mesi dopo le prime segnalazioni della DIA, continuando a lavorare indisturbatamente fino alla fine dei lavori avvenuto il 4 ottobre.
Ora l'attenzione si dovrebbe rivolgere verso gli altri appalti dell'IGC: a Milano deve lavorare alla costruzione della nuova metropolitana M5, è impegnata nella tratta Parma-Reggio Emilia della TAV e in due gallerie dell’autostrada Catania-Siracusa.
Ma in questo caso il condizionale è d'obbligo.
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Roberto Saviano l'aveva detto che nella ricostruzione dell'Abbruzzo sarebbe intervenuta la mafia!!
RispondiEliminamafia, ndrangheta, camorra, stidda ... non una stà mancando all'appello
RispondiEliminama è possibile che deve venire il terremoto per scoprire che chi vince gli appalti è quasi sempre mafioso
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