Chiedo alla rete di prendere visione della relazione parlamentare e di analizzarla, se vorrete, insieme.
XVI LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 258 di martedì 15 dicembre 2009
Informativa urgente del Governo sull'aggressione ai danni del Presidente del Consiglio che ha avuto luogo il 13 dicembre 2009 a Milano.
PRESIDENTE. Come preannunciato ai gruppi parlamentari avrà ora luogo lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sull'aggressione ai danni del Presidente del Consiglio che ha avuto luogo il 13 dicembre 2009 a Milano.
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero innanzitutto rinnovare anche qui, nella sede più solenne, lo sdegno mio personale e di tutto il Governo per la gravissima aggressione di cui il Presidente del Consiglio è rimasto vittima nella serata di domenica a Milano. A lui va la mia incondizionata solidarietà e vicinanza con l'augurio che possa al più presto tornare a svolgere la sua preziosa attività alla guida del Governo.
L'eccezionale gravità dell'accaduto richiede una puntuale ricostruzione dei fatti. Nel pomeriggio di domenica scorsa, in occasione dell'apertura della campagna di tesseramento, il Popolo della Libertà ha organizzato una manifestazione in Piazza Duomo a Milano, in un'area che, soprattutto in vista delle prossime festività natalizie, è particolarmente frequentata. L'iniziativa si è svolta in una zona retrostante il Duomo e contigua a Corso Vittorio Emanuele, dove era stato allestito il palco per gli oratori e prevedeva la presenza di numerose autorità, tra cui il sindaco di Milano, il presidente della regione Lombardia, numerosi Ministri e il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Alla manifestazione hanno partecipato oltre 10 mila persone, essa è iniziata intorno alle 17,15 e il Presidente del Consiglio è arrivato sul posto intorno alle 17,40. Fin dall'inizio le forze di polizia impiegate nel servizio di ordine pubblico hanno rilevato la presenza in piazza di un centinaio di persone che contestavano la manifestazione e il Governo. I contestatori sono stati subito fronteggiati dai reparti di polizia schierati sul posto che li hanno fatti arretrare fino in Piazza Duomo, angolo via Santa Radegonda. L'intervento dei reparti scongiurava ogni contatto tra i contestatori e i manifestanti, evitando ulteriori scontri e più gravi turbative allo svolgimento della manifestazione.
Un altro gruppo di quattro, cinque persone, anche essi contestatori, si era posizionato sotto il palco all'esterno delle transenne, innalzando bandiere del Popolo della Libertà. All'arrivo del Presidente del Consiglio, dopo aver abbandonato le bandiere, il gruppo ha tentato di srotolare a favore delle telecamere uno striscione con una scritta ingiuriosa nei confronti del Presidente del Consiglio. Anche questo tentativo veniva scongiurato dal pronto intervento degli operatori di polizia presenti che riuscivano ad evitare che la provocazione potesse generare episodi più gravi.
Il Presidente del Consiglio, dopo aver chiamato sul palco i Ministri presenti, il sindaco di Milano e il presidente della regione Lombardia, chiudeva la manifestazione e intorno alle 18,35 raggiungeva l'area immediatamente retrostante il palco, ove erano state disposte, ad attenderlo, le autovetture del dispositivo di sicurezza. A questo punto, il Presidente, prima di ripartire, ha deciso di fermarsi per rispondere alle domande di alcuni giornalisti e per salutare i numerosi cittadini posizionati dietro le transenne predisposte per recintare la zona retrostante il palco. È proprio in questa occasione che, alle spalle dei giornalisti e delle persone che salutavano il Presidente, confuso tra la folla, una persona, successivamente indicata come Massimo Tartaglia, di 42 anni e residente a Cesano Boscone, con un'azione improvvisa lanciava contro il Presidente Berlusconi un oggetto in alabastro, riproducente il duomo di Milano e da lui comprato in precedenza in un chiosco della piazza.
Il Presidente Berlusconi veniva colpito al volto, tra la bocca e il naso, riportando gravi ferite e un vistoso sanguinamento. Portato immediatamente presso l'ospedale San Raffaele per le necessari medicazioni, è stato successivamente ricoverato con una prognosi di venticinque giorni per ferite lacero-contuse al labbro superiore e distacco della porzione più distale della spina nasale ed osso mascellare di sinistra. L'aggressore è stato immediatamente bloccato da un operatore del servizio di sicurezza e del personale del locale commissariato di polizia. Accompagnato in questura subito dopo il fermo, è stato interrogato dal pubblico ministero Armando Spataro che ne ha disposto l'arresto per il reato di lesioni volontarie aggravate dalla qualità di pubblico ufficiale della persona offesa e dalla premeditazione. Il Tartaglia, come da lui stesso dichiarato in sede di interrogatorio, si trovava in prossimità del luogo della manifestazione già dalle ore 11 del 13 dicembre, proprio in preparazione del suo folle gesto. In particolare, la premeditazione risulta provata anche dalla circostanza che l'aggressore è stato trovato in possesso di una bomboletta spray al peperoncino e di altri oggetti contundenti, astrattamente idonei a ledere persone tra cui un crocifisso in materiale resinoso. Il Tartaglia ha dichiarato di non appartenere a gruppi politici organizzati, né di frequentare centri sociali, ma di aver agito da solo, spinto dalla rabbia che da tempo covava dentro di sé nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri. Dai primi accertamenti è risultato che l'aggressore celibe, incensurato e destinatario unicamente di un provvedimento di revoca della patente di guida per sopravvenuta mancanza dei requisiti e da molti anni in cura per problemi psichici di tipo paranoico, ha problemi di lavoro nonché grosse difficoltà relazionali con i genitori. Al momento sono ancora in corso le indagini da parte della polizia giudiziaria e il Tartaglia è stato condotto presso il carcere di San Vittore.
La gravità dell'episodio mi ha indotto a incontrare personalmente, nella mattinata di ieri presso la prefettura di Milano, i rappresentanti delle forze dell'ordine. Ho voluto, infatti, subito effettuare un'accurata ricostruzione dei fatti per verificare se il sistema di gestione dell'ordine pubblico durante la manifestazione fosse stato predisposto ed attuato secondo le regole che devono essere rispettate in casi del genere. Dopo aver ascoltato i rappresentanti delle forze dell'ordine, mi sono convinto che ciò sia avvenuto e che nessun rilievo possa essere mosso ai responsabili dell'ordine pubblico milanese. I dispositivi attuati hanno anzi consentito di sventare, come prima ricordato, un tentativo di violenta contestazione al Presidente del Consiglio proprio sotto il palco. Ricordo che, in occasione di ogni visita o impegno pubblico del Presidente del Consiglio, vengano preventivamente effettuati sopralluoghi da parte del personale della questura in stretta collaborazione con il personale dell'AISI, l'Agenzia per la sicurezza interna, a cui compete direttamente la responsabilità della sicurezza e della protezione istituzionale del Presidente del Consiglio. Vengono, altresì, disposti minuziosi servizi di bonifica preventiva sui percorsi e sui luoghi interessati, nonché specifici servizi di osservazione riservata a vigilanza da parte del personale della DIGOS.
I luoghi che saranno visitati dal Presidente del Consiglio vengono già dalla giornata precedente debitamente sorvegliati mediante l'istituzione dei servizi di vigilanza fissa. Vengono altresì allertati tutti i servizi di vigilanza in corso ed attivate tutte le fonti informative, al fine di individuare preventivamente, anche mediante il monitoraggio della rete Internet, eventuali iniziative di contestazione e protesta, al fine di predisporre le opportune contromisure.
A questo proposito, mi sono immediatamente attivato ieri sera, dopo aver visto in televisione un servizio che denunciava la possibile individuazione del Tartaglia da parte di due persone che avrebbero segnalato il fatto ad una pattuglia della polizia, servizio dato con grande evidenza. Ho chiesto al Capo della polizia e al questore di Milano di prendere immediatamente contatti con tali persone, che sono state condotte in questura, dove hanno reso una deposizione, che si sono peraltro rifiutati di firmare, da cui risulta, contrariamente a quanto è apparso in televisione, che avrebbero effettivamente contattato un agente di polizia, segnalandogli semplicemente che vi era una persona matta che disturbava i passanti, senza fare alcun riferimento alle frasi da questi pronunciate nei confronti dell'onorevole Berlusconi.
La sicurezza personale, inoltre, curata dal personale dell'AISI è sempre supportata a largo raggio anche da personale della questura, che opera in abiti civili a loro stretto contatto. Il compito delle forze dell'ordine in situazioni come quella attuale è di particolare delicatezza e complessità: coniugare in ogni momento la doverosa garanzia della libertà di manifestazione del pensiero di chiunque con l'altrettanto doverosa esigenza di tutelare la sicurezza e l'incolumità dei rappresentanti delle istituzioni e di tutti i cittadini. È proprio la ricerca di questo delicato punto di equilibrio che contraddistingue l'impegno delle forze dell'ordine in circostanze come quelle vissute domenica pomeriggio in piazza del duomo a Milano. Ma l'asprezza dei toni che la dialettica politica recentemente ha assunto e più in particolare la progressiva e crescente campagna contro la persona del Presidente del Consiglio dei Ministri (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud), che in molti casi travalica le regole del legittimo confronto democratico, finisce spesso per innescare una pericolosa spirale emulativa. Dopo la gravissima aggressione di domenica, è ripresa la proliferazione su alcuni social network, come facebook, di gruppi che inneggiano all'aggressore del Premier e che, come già accaduto nel recente passato, incitano alla violenza nei confronti di Berlusconi. L'autorità giudiziaria è già stata attivata al riguardo, ma stiamo valutando ogni possibile iniziativa, anche legislativa, per procedere all'oscuramento di quei siti che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania, Unione di Centro e Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud), con effetti che tutti purtroppo abbiamo visto. Finora i tentativi in sede parlamentare di introdurre nel nostro ordinamento norme efficaci in tal senso hanno dovuto segnare il passo rispetto alle difficoltà di individuare interventi mirati ad oscurare solo i gruppi che pubblicano messaggi violenti, senza coinvolgere la generalità degli utenti dei social network, che utilizzano le opportunità delle moderne tecnologie della rete per fini assolutamente leciti (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud).
Sto pertanto valutando soluzioni idonee, che intendo sottoporre al prossimo Consiglio dei Ministri, che siano compatibili con tali esigenze, grazie anche all'esperienza operativa maturata dal servizio della polizia postale e delle comunicazioni, già proficuamente attivo nel monitoraggio della rete per l'individuazione dei siti e delle pagine web che inneggiano alla violenza.
È proprio grazie ai proficui contatti tra il servizio della polizia postale e delle comunicazioni e la società statunitense proprietaria di facebook che è stato possibile intervenire nello scorso mese di ottobre per rimuovere i messaggi che anche in quell'occasione istigavano alla violenza contro il Presidente del Consiglio.
Sono infine in corso approfondimenti di livello tecnico per verificare la possibilità di iniziative legislative per contrastare più efficacemente gli episodi di violenza in occasione di manifestazioni pubbliche, sempre in un quadro di compatibilità con l'ordinamento vigente, sulla falsariga di quanto già avviene per combattere la violenza negli stadi.
Il Governo nella sua collegialità e il Ministro dell'interno, quale autorità nazionale di pubblica sicurezza, si sentono attivamente impegnati a garantire la sicurezza di tutti i cittadini e di tutti i rappresentanti istituzionali, a partire dalle più alte cariche dello Stato, nell'interesse del regolare svolgimento della vita democratica del Paese e, in particolare, dell'imminente campagna elettorale per le prossime elezioni regionali e amministrative.
È auspicabile, al riguardo, che gli stessi temi della sicurezza delle più alte cariche istituzionali e di tutti i cittadini non rappresentino un ulteriore motivo di dannosa e strumentale polemica politica. È proprio per questo che occorre raccogliere l'invito del Presidente della Repubblica affinché, pur nella diversità delle varie posizioni politiche, si fermi la pericolosa esasperazione della polemica politica e si torni al più presto ad un normale e civile confronto tra le diverse parti e tra le diverse istituzioni.
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il successivo intervento di FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, invio al Presidente Berlusconi il saluto e l'augurio a nome del gruppo parlamentare del Popolo della Libertà e di milioni di nostri iscritti ed elettori.
RispondiEliminaQuello che è avvenuto - l'aggressione a Berlusconi, la contestazione organizzata e aggressiva di ben due manifestazioni a Milano, le migliaia di solidarietà a Tartaglia su Facebook - è il segno che stanno penetrando nel profondo di settori, fortunatamente assai minoritari, della nostra società i veleni prodotti dalla campagna di odio iniziata fin dal 1994 (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
In questa campagna di odio non è vero che siamo tutti uguali, perché essa è da sempre concentrata contro una sola persona, contro Silvio Berlusconi. Essa si è avvalsa nel corso degli anni dei materiali più diversi; ultimamente essa è ripartita dai gossip, ma poi si è concentrata su due accuse infamanti e terribili: la mafiosità e la responsabilità delle stragi del 1992-1994.
A condurre questa campagna è il network composto dal gruppo editoriale Repubblica-Espresso, da quel mattinale delle procure che è Il Fatto Quotidiano, da una trasmissione televisiva condotta da Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), da alcuni pubblici ministeri che hanno nelle mani alcuni processi tra i più delicati sul terreno del rapporto tra mafia e politica e che nel contempo vanno nei più vari talk show televisivi a demonizzare Berlusconi e da un partito, l'Italia dei Valori, il cui leader Di Pietro sta in questi giorni evocando la violenza, quasi voglia tramutare lo scontro politico durissimo in atto in guerra civile fredda, e poi questa in qualcosa di più drammatico (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). È condotta anche, onorevole Bersani, da qualche settore giustizialista del suo partito. Come se ne esce? A nostro avviso non con esercitazioni puramente verbali, destinate a lasciare il tempo che trovano, ma andando al cuore del problema: disinnescando, cioè, con leggi funzionali all'obiettivo l'uso politico della giustizia, che è il cancro che ha distrutto la prima Repubblica e che sta corrodendo anche la seconda (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud).
Se si prende il toro per le corna - lo dico rispondendo in termini politici all'appello del Presidente della Repubblica - si può iniziare un cammino virtuoso, procedendo ad una grande riforma istituzionale, ad una grande riforma della giustizia, ad un'incisiva riforma dei regolamenti parlamentari e all'istituzione del federalismo fiscale. Aggiungo per chiarezza che non possono essere messe sullo stesso piano, neanche dalle nostre autorità istituzionali, due problematiche assai diverse: quella di chi, magari con un linguaggio non diplomatico, ha invocato una riforma costituzionale, compresa quella della Corte costituzionale, recuperando le obiezioni fatte a suo tempo da Palmiro Togliatti e da Calamandrei, e quella di quei pubblici ministeri che hanno fatto trattenere il fiato al Paese e alla comunità internazionale in attesa che gli oracoli di nuovo conio, gli Spatuzza e i fratelli Graviano, pronunciassero i loro verdetti, anzi, le loro atipiche sentenze (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud)! Si è verificato a questo proposito, onorevole Presidente, un'ulteriore asimmetria, perché mentre quell'invocazione ad una grande riforma è stata duramente contestata, gli attacchi di tutti i tipi rivolti ad una carica dello Stato eletta dalla maggioranza del popolo non hanno avuto finora una chiara e netta risposta.
RispondiEliminaQuesto è lo stato della questione, detto con senso di responsabilità, ma anche con la dovuta fermezza da parte di un gruppo che vede il suo leader in ospedale, colpito da uno squilibrato, la cui mano è stata armata da una spietata campagna di odio, il cui obiettivo è il rovesciamento di un legittimo risultato elettorale (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).I termini della questione sono chiarissimi e con chiarezza li abbiamo esposti. A questo punto, ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Ci auguriamo che l'aggressione e il ferimento subiti da Silvio Berlusconi possano servire a qualcosa di positivo e che dal male possa venire il bene.
PIER LUIGI BERSANI. Signor Presidente, ribadisco intanto qui la solidarietà e l'augurio al Presidente del Consiglio, che ho potuto trasmettergli ieri personalmente; ribadisco qui la condanna senza altre parole di quel gravissimo gesto di violenza e di aggressione. Credo che oggi bisognerebbe fermarsi qui e chiedere semmai al Ministro dell'interno, che ringrazio per la sua esposizione, una risposta forse un po' più convincente su che cosa non vada rispetto ai servizi di sicurezza e di tutela del Presidente del Consiglio: abbiamo avuto anche altri episodi, che hanno riguardato le sue stesse residenze. Noi vogliamo essere sicuri che il Presidente del Consiglio sia ben tutelato, come ogni altro esponente politico.
RispondiEliminaPotremmo fermarci qui perché i discorsi sul famoso «clima» nell'immediatezza di questi fatti sono scivolosi, e lo stiamo vedendo anche in questa discussione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori). Il rischio è che qualcuno si vesta da pompiere per fare l'incendiario e che cominci un gioco di criminalizzazione reciproca fra noi oltre il segno. Respingo tale modo di discutere e non voglio entrare nel merito di affermazioni che non condivido, che adesso ha pronunciato l'onorevole Cicchitto.
Mi accosto con cautela a questa discussione, perché credo che discutere genericamente sul clima non ci convenga, credo che ci convenga discutere più precisamente sui comportamenti: sui comportamenti che riguardano tutti, noi stessi, senza attaccare però a questo chiodo un filo che porta fino alle azioni criminali, perché le azioni criminali non sono in nessun modo giustificabili (Applausi).
Vediamo, invece, in un'occasione così drammatica l'opportunità di riflettere su comportamenti, anche nostri, che possono portare ad uno spaesamento, ad uno sbandamento e ad una regressione della pubblica opinione e quindi ad un indebolimento della coscienza democratica. Questo tocca a noi e su questo una riflessione non è inutile e deve riguardare tutti. Non è inutile ricordare, almeno per me, che in democrazia ognuno ha il suo compito: l'opposizione deve opporsi, ma insieme costruire la ragionevole fiducia in un'alternativa positiva, senza mai scommettere su scorciatoie nel processo democratico.
Il Governo deve governare, mettendo la propria gente in sintonia con i problemi del Paese, non staccando l'agenda dai problemi del Paese, e ricordando sempre che il Governo si difende dall'opposizione, contrattacca rispetto all'opposizione ma il suo mestiere non è quello di attaccare l'opposizione ma è quello di governare (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).
RispondiEliminaVoglio concludere con una riflessione su di noi, qui, nel Parlamento, luogo che riassume la libertà di tutti: abbiamo una responsabilità che riguarda tutti, ma che per definizione è maggiore perché chi è in maggioranza. Davvero la maggioranza pensa di poter lavorare per cinque lunghi anni nel cercare di rendere senza voce, impotente e frustrata la minoranza, l'opposizione? Davvero quello che c'è nel Paese anche in termini di protesta, di difficoltà e di proposta non deve avere mai una risposta, neanche minima? Davvero deve aver sempre ragione chi è d'accordo? Davvero non deve esserci mai niente di accettabile in quello che presentiamo noi? Davvero non deve esserci una parola, un gesto, un atto che dimostri che la pentola a pressione di quel che sempre c'è in un Paese che è in mezzo alle difficoltà abbia comunque una valvola, un qualche esito positivo? Pensiamo di andare avanti cinque anni al ritmo di ventisei voti di fiducia all'anno (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori)? Attenzione, il Parlamento rappresenta il luogo nel quale è rappresentata la libertà di tutti. Sto parlando di una cosa che non c'entra nulla con quel che è successo. Sto parlando di una cosa che ha a che fare - ho concluso, signor Presidente - con un processo democratico, che dobbiamo tutti assieme garantire, perché la democrazia è l'unico sistema che crea un rapporto elastico tra società e politica e dobbiamo utilizzare tutta l'elasticità di questo meccanismo, se vogliamo avere un Paese dove l'aria sia meno pesante di quella che è oggi. È un'aria che preoccupa tutti.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, innanzitutto vorrei esprimere, come hanno fatto anche i colleghi, la solidarietà, la vicinanza e anche gli auguri affettuosi del nostro gruppo parlamentare al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà), che ieri ho anche avuto l'occasione di rappresentargli di persona. Ringrazio il Ministro dell'interno Maroni per l'intervento e lo ringrazio anche per un altro motivo: sino ad oggi le forze dell'ordine in questo Paese hanno dimostrato una grande capacità, sotto la sua direzione politica, nella tutela della sicurezza dei cittadini. E anche nel caso specifico della manifestazione dell'altro ieri abbiamo sentito dalle parole del Ministro che è stata sventata una contestazione, proprio in quella piazza, che avrebbe potuto portare a conseguenze negative ulteriori: quindi grazie, signor Ministro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà). Ho ascoltato gli interventi e in particolare quello dell'onorevole Bersani. Onorevole Bersani, premetto che noi abbiamo apprezzato il suo gesto, perché lei ieri ha compiuto un bel gesto nell'andare a trovare il Presidente del Consiglio e le va il merito di quello che ha fatto e della sensibilità che ha dimostrato (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà). Però, glielo dico senza polemica, l'intervento che ha fatto oggi era completamente fuori contesto (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) e lei, forse in un moto di sincerità, lo ha anche detto. Qui non si tratta, infatti, di vestirsi da pompiere, si tratta di guardare in faccia la realtà e la realtà è quella di un clima pesante, di un clima di odio, di un clima quasi di caccia alla persona, di un clima che non è degno di un Paese civile, e su questo voi dovreste riflettere (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).
RispondiEliminaUna buona volta, colleghi, va chiarita una cosa in quest'Aula, e cioè che quando si vincono le elezioni si ha il diritto e il dovere di governare; quando si perdono le elezioni si sta all'opposizione, si accetta il risultato e non si cercano scorciatoie (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà)! Perché - mi chiedo - se vince una parte va sempre bene, se vince l'altra, con Berlusconi Premier, allora per qualcuno non va bene, non deve essere legittimato e via con le campagne di odio e di denigrazione che potrebbero anche, in alcuni casi, sembrare ridicole (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà)?
Ma se continui a dire falsità, c'è sempre una quota di persone che le intende come verità: oggi una statuetta, che peraltro - come ha detto il Ministro Maroni - avrebbe potuto uccidere il Presidente del Consiglio, e quindi ha ragione il Ministro Bossi nel dire che è un vero e proprio attentato. Domani chissà! In quest'Aula dovrebbe essere ribadito un principio, cioè che la sovranità appartiene al popolo, e da qui si parte nelle democrazie, dalla base (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà)! Questo è un baluardo che noi della Lega difenderemo sempre, sempre, contro ogni scorciatoia e contro ogni manovra. Grazie ancora, Ministro Maroni, perché lei oggi ha annunciato - oltre ad aver chiarito l'azione che è stata fatta - anche delle iniziative concrete su un problema e su un aspetto che noi tutti tocchiamo con mano, cioè quello di alcune campagne che vengono lanciate da siti Internet e che hanno visto anche noi come vittime, addirittura vittime di strumentalizzazioni con siti che si spacciavano per siti della Lega e che invece non erano della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Lei ha annunciato iniziative concrete avendo ben chiaro un principio che per noi è sacro, quello cioè della tutela, da un lato, dei diritti di libertà dei nostri cittadini e, dall'altro lato, della tutela della sicurezza degli stessi. Mi avvio alla conclusione dicendo questo: speriamo che vi sia un clima nuovo - quella speranza è l'ultima a morire, ma noi ci crediamo - e soprattutto speriamo che in quest'Aula si possa parlare in futuro di politica, solo di politica.
RispondiEliminaPIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente, esprimo anzitutto l'incondizionata solidarietà e vicinanza al Presidente del Consiglio. Mai abbiamo considerato gli avversari politici dei nemici: l'odio non è nel nostro codice genetico, tanto meno possiamo considerare nemico il Presidente del Consiglio del nostro Paese. Ieri l'immagine del volto sanguinante di Berlusconi ha fatto il giro del mondo e potete immaginare quale sia stata l'immagine generale che l'Italia ha avuto davanti a tanti cittadini del mondo (Applausi di deputati dei gruppo Popolo della Libertà): l'immagine di un Paese sull'orlo della guerra civile. Allora, abbiamo il dovere di un supplemento di serietà e di serenità. Se si perde il senso della misura in questo momento, o si dimostra che si vuole strumentalizzare un evento di questo tipo o, comunque, si perde l'occasione per capire il messaggio che arriva da questo evento alla politica. Onorevole Ministro, lei sa che il nostro gruppo parlamentare le dà la fiducia che merita da Ministro dell'interno, ma per una persona normale appare impossibile ritenere che non vi siano state falle nel sistema di sicurezza del Presidente del Consiglio. Eppure, tuttavia, noi confidiamo in lei, sappiamo che sa fare il suo lavoro e siamo fiduciosi sul fatto che approfondirà questi aspetti, che evidentemente non potevano essere approfonditi questa mattina.
RispondiEliminaIl fatto, onorevole Colombo, che il Tartaglia sia in cura da tempo per problemi psichici, non attenua in alcun modo la gravità dell'evento (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Menti deboli e fragili sono sempre più disponibili a suggestioni folli. Dobbiamo, comunque, tenere alzata la guardia. Internet, signor Ministro, è un terreno pericolosissimo, ma è pericolosissimo anche per il senso l'inverso, ossia per l'intervento su Internet. Richiamo tutti alla prudenza. Le leggi esistenti già consentono di perseguire i responsabili. La Polizia postale fa un lavoro straordinario. Dobbiamo andare fino in fondo, ma, onorevoli colleghi, guardiamo agli Stati Uniti d'America, guardiamo alla democrazia americana, guardiamo a quello che succede in quel Paese, che è la grande frontiera della libertà, dove Obama riceve intimidazioni inaccettabili su Internet, ma dove a nessuno è mai venuta in mente, neanche Pag. 18nell'anticamera del cervello, l'idea di censurare Internet (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Partito Democratico e Italia dei Valori).
Attenzione su questo versante, perché guai a rispondere con provvedimenti che finirebbero per essere illiberali davanti a sfide che richiedono da parte nostra la tolleranza zero verso i colpevoli. In conclusione: primo, isolare i violenti senza «se» e senza «ma», da parte di tutti i partiti presenti in Parlamento perché ambiguità e «doppipesismi» non sono consentiti. Secondo, riprendere il nostro lavoro politico con serenità. Ognuno sostenga le sue tesi con la necessaria sobrietà, ma le sue tesi, non le tesi degli altri, perché non può passare una sottile intimidazione per cui, dopo questo evento, le tesi politically correct solo alcune e non altre. Questo sarebbe fare un pessimo servizio al Presidente del Consiglio e al suo Governo, perché vorrebbe significare strumentalizzare questo evento per finalità che nulla hanno a che fare con la solidarietà al Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Partito Democratico e Italia dei Valori).Terzo, dal male può nascere un bene. Questo sì, amici, sì, onorevoli colleghi, dal male può nascere un bene. Possiamo fermarci un minuto a riflettere. Si studi il modo di concorrere, ad esempio, ad un cammino riformatore che serve al nostro Paese: questo sì. Su questo non vi è niente di male che si solleciti una riflessione di tutti e di ciascuno di noi in questo momento, fermando una spirale di odio che c'è. L'ho vista in piazza Milano il giorno dell'anniversario di Piazza Fontana, perché quando si impedisce di parlare ai familiari delle vittime, alla gente che ha perso un marito, un figlio, un padre, vuol dire che qualcosa non funziona e che il veleno c'è (Applausi). In conclusione, la solidarietà è doverosa, ma la strumentalizzazione di questo evento, o l'intimidazione verso gli altri, alimenterà una nuova campagna di odio da cui non potrà che venire del male al nostro Paese. Come sempre ciascuno si assumerà la propria responsabilità.
RispondiEliminaInfine, onorevoli colleghi, censurare Internet è sbagliatissimo, censurare i giornali sarebbe ancora più sbagliato, ma se noi invece di censurarli li leggiamo, guardiamo dai giornali di destra a quelli sinistra le campagne di odio che si fanno, e alla fine penso che chi è senza peccato scagli la prima pietra. Noi non saremo tra quelli.
ANTONIO DI PIETRO. Signor Presidente, prima di iniziare il mio intervento vorrei rivolgermi al Ministro Maroni. Proprio sul piano tecnico so che molti le hanno rivolto delle critiche rispetto alla sicurezza nei confronti del Presidente del Consiglio. Anch'io giro tutti i giorni nelle piazze, in mezzo ai cittadini che vogliono sentire il contatto. Non credo - e mi dissocio da quanti la pensano diversamente - che si possa fare molto di più di quel che sta facendo la polizia. In questo senso non ho alcuna critica da rivolgere né a lei né alle forze di polizia. Veniamo alla valutazione di quello che è successo. Ieri ho espresso solidarietà umana a Berlusconi per l'aggressione subita e deplorazione per la violenza causata da quello squilibrato. Oggi esprimo solidarietà totale, mia e del partito, alle persone condannate a morte dall'onorevole Cicchitto. A morte, sì, perché questo è il primo passo per quella criminalizzazione che egli ha ritenuto di fare anche oggi qua in Aula (in ossequio a quanto ha detto il Presidente della Repubblica, di abbassare i toni) nei confronti di Travaglio, Santoro, magistrati come Spataro e Ingroia (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Partito Democratico), giornalisti de L'espresso, di Annozero e anche nei confronti nostri, dell'Italia dei Valori, che abbiamo una sola colpa: quella di non voler essere zittiti, quella di voler fare opposizione, quella di voler dire le cose in modo chiaro, quella di volere aprire gli occhi a questo Paese, che per colpa di una disinformazione totale in mano ad un Presidente del Consiglio, che controlla quella pubblica e quella privata, sta facendo credere ai cittadini il contrario della verità (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Sì, è vero, c'è un clima di disperazione nel nostro Paese, ma un clima di disperazione che non abbiamo prodotto noi. Noi non facciamo la nostra opposizione in odio a Berlusconi. Per amore del nostro Paese facciamo opposizione (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). È per amore del nostro Paese che noi, da quindici anni a questa parte, stiamo dicendo che i provvedimenti che vengono presi tutti i giorni da questo Governo sono provvedimenti che umiliano le coscienze, che mortificano le istituzioni. Noi da quindici anni stiamo dicendo che questo modello di Governo che toglie ai poveri per dare ai furbi, che toglie alle persone oneste per privilegiare i disonesti, che favorisce oggettivamente i criminali, che viene incontro a coloro che violentano la legge e che non rispettano le regole del gioco ciò fomenta l'odio, la disparità di trattamento.
RispondiEliminaQuesto crea odio, questo crea disperazione, questo arma la mano. Noi crediamo che l'istigazione sia derivata proprio dai comportamenti di questa maggioranza e di questo Governo che sta piegando il Parlamento soltanto per fare leggi ad uso e consumo proprio. Se davvero volete rispettare il dettato del Presidente della Repubblica, allora cominciate nei prossimi giorni a non portare in Aula quel che oggi volete ancora più prepotentemente portare in Aula: provvedimenti che servono a far sfuggire dalla giustizia persone che dovrebbero rispondere alla giustizia, provvedimenti come il processo breve e come il lodo Alfano-bis. Non si può accettare che in nome di un'elezione in forza di una maggioranza di voti ricevuta dagli italiani si possa violare la legge e si possa violare la Costituzione.
RispondiEliminaPer questa ragione noi dell'Italia dei Valori non ci lasceremo mortificare dalla vostra arroganza. Non accetteremo in nome di una pacificazione sociale che voi possiate continuare a fare leggi come vi pare e piace e possiate continuare a dividere il Paese tra le persone che volete favorire e tutti gli altri che volete mandare all'inferno. Noi continueremo a fare opposizione in modo chiaro e determinato e non si spacci per violenza quella che è la nostra opposizione: esercizio democratico delle nostre funzioni (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Noi respingiamo il tentativo squallido di criminalizzazione che volete rivolgerci e lo fate semplicemente perché volete in questo modo far passare in cavalleria tutto quanto avete fatto sinora. Sinora voi non avete governato nell'interesse del Paese ma avete governato nell'interesse di Pag. 22una lobby piduista che si è impossessata della democrazia di questo Paese (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)! Voi avete governato e state governando solo ed esclusivamente per fini personali. Anzi, siete andati al Governo per interessi prettamente giudiziari.
Allora lasciate a noi fare la nostra opposizione, che faremo oggi e domani più di prima, ma nella stessa forma democratica di prima.
ARTURO IANNACCONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Ministro dell'interno, voglio esprimere a nome del Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud la solidarietà umana e politica a Silvio Berlusconi e l'auspicio che possa recuperare condizioni di piena salute.
RispondiEliminaSiamo molto dispiaciuti per quello che è accaduto. Condividiamo i sentimenti del popolo italiano che si riconoscono come non mai nel Presidente del Consiglio e nelle istituzioni e hanno manifestato sdegno per la vicenda di Milano. Berlusconi ha subìto, anche se non commesso da un terrorista, un attentato terroristico per le finalità, un tentativo di omicidio e si è salvato per pura fatalità. Un gesto maturato in un clima di odio, alimentato - ne abbiamo avuto una dimostrazione anche questa mattina - da una opposizione incapace di aprire un vero confronto democratico e parlamentare. Di Pietro ci ha detto che vuole far aprire gli occhi al Paese e, forse, vuole chiuderli a qualche altro e per sempre. Berlusconi non fa la vittima: è vittima di un clima di odio, di una spirale di pregiudizi e di rancore che è stato alimentato in questi ultimi mesi da una certa parte politica, da trasmissioni televisive a senso unico, da una certa parte della magistratura. Il Presidente del Consiglio ha svolto bene le sue funzioni. Non ha istigato nessuno ma contro di lui c'è stata una continua istigazione alla violenza. Tutti coloro che in questa campagna hanno responsabilità facciano un esame di coscienza e, se ne sono capaci, autocritica. La democrazia e le istituzioni vanno salvaguardate. Ognuno si assuma le sue responsabilità. È il Parlamento, onorevoli colleghi, il campo di gioco della partita democratica e abbiamo bisogno, per giocare bene questa partita, di arbitri bravi: che il signore li illumini! Non è la piazza, non sono le trasmissioni televisive a senso unico contro il Premier, non è la magistratura politicizzata che vuole sovvertire con le sentenze il voto popolare, non sono questi attori che devono giocare la partita democratica! Se vogliamo lasciare un'impronta sul terreno difficile della democrazia, dobbiamo recuperare saggezza ed equilibrio, e innanzitutto considerare l'avversario politico non un nemico da battere, semmai anche con la violenza, ma un competitore da sconfiggere con l'arma democratica del voto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud).
FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, i Repubblicani, dopo averlo fatto direttamente attraverso il loro giornale La Voce Repubblicana, esprimono la loro piena solidarietà politica e umana al Presidente Berlusconi. Per noi non è stato il gesto di una persona fuori di testa, ma il risultato di un clima che non possiamo addebitare certamente all'onorevole Bersani e che, tuttavia, esiste se un giovanetto scrive su Internet: possibile che non ci sia nessuno che metta una pallottola in testa a Berlusconi? E ancora, se sempre su Internet 50 mila persone inneggiano al gesto inconsulto del Tartaglia, vuol dire che il clima di odio vi è, purtroppo, onorevole Bersani, e sfugge di mano a chi non conosce i limiti della politica.
RispondiEliminaNoi crediamo che questo clima debba finire e ci appelliamo alle forze politiche moderate affinché isolino gli scalmanati che possono portare solo guai al nostro Paese.
I danni fisici sono stati contenuti, ma, come ha detto il medico di Berlusconi, avrebbero potuto essere ben più gravi. Si potrebbe, così, entrare in un corpo a corpo, che le varie fazioni - ripeto, fazioni - politiche non avrebbero più il potere di controllare.
Tutto questo non è degno di un Paese civile, signor Presidente. Ci auguriamo che una riflessione collettiva porti tutti alla ragione, porti tutti a ragionare sui guai del nostro Paese e ad evitare il clima di conflitto che, purtroppo, c'è oggi nel nostro Paese: l'evento che ha colpito Berlusconi ne è il segno più evidente.