Per succedere a Agazio Loiero (PD) si presentano:
Agazio Loiero
Presidente uscente. Nel 1994 viene imputato per peculato e abuso d'ufficio per lo scandalo dei fondi neri SISDE, nel 2000 l'accusa va in prescrizione. Nel 2006 gli viene notificato un avviso di garanzia per un indagine sulla sanità calabrese, nel 2007 viene rinviato a giudizio, viene assolto durante l'udienza preliminare. Sostenuto da PD, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, PS, AUTONOMIA E DIRITTI, SLEGA LA CALABRIA, ALLEANZA PER LA CALABRIA
Non ha dimostrato interesse nel rispondere al nostro questionario su temi di interesse pubblico.
Filippo Callipo
Ex presidente della confindustria calabrese, nel 2008 la sig. ra Maria Giuseppina Cordopatri (da non confondere con Teresa Cordopatri, testimone di giustizia) denuncia «L’imprenditore Callipo Filippo oltre che vittima è favoreggiatore di queste cosche attraverso contatti politici e collegamenti con le cosche del Vibonese (Mancuso di Limbadi) che cerca di coprire ed appoggiare», la denuncia non ha alcun seguito. Sostenuto da LISTA BONINO PANNELLA, IDV, 80 ASS.NI CIVILI, IO RESTO IN CALABRIA
Posizione su temi d'interesse
E' un bene pubblico, è contrario alla sua privatizzazione. In Calabria se ne occupa la Sorical, che è una società partecipata dalla Regione, ma presenta innumerevoli punti di criticità e sulla vicenda, da Presidente della Regione, qualora eletto, Callipo avvierà una ricognizione interna puntuale e rigorosa.PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
CRIMINALITÀ
C'è l'aspetto prettamente di ordine pubblico e qui l'apprezzamento per il lavoro egregio che stanno compiendo i magistrati e le forze dell'ordine calabresi è fuori discussione. Resta, per Callipo, la richiesta di avere in Calabria l'esercito come supporto per liberare da molti compiti che ricadono sulle forze dell'ordine, che giustamente lamentano carenza di risorse e mezzi. L'esercito anche come presidio di un territorio in molte zone abbandonato dallo Stato ed in mano alla criminalità che esercita una sorta di sovranità riconosciuta a scapito della sicurezza dei cittadini. La mafia però trova ampio spazio nelle zone grigie dell'amministrazione pubblica, laddove si gestiscono le risorse regionali, nazionali e comunitarie, il problema qui è l'intreccio tra affari/politicanti e criminalità: un intreccio che si spezza solo con il ricambio della classe dirigente calabrese. Una questione dirimente, per Callipo, perché la mafia si combatte anche con la riqualificazione della spesa pubblica finalizzandola a progetti produttivi e non disperdendola a pioggia e quindi fuori controllo solo per aumentare la clientela politica. Ognuno faccia la propria parte, ma la politica ha il dovere di porre al centro del suo impegno la questione morale.
SANITÀ
In Calabria c'è un debito nella sanità che è da capogiro, forse 3 miliardi. Non si è ancora capito perché il Governo non abbia commissario, dinanzi al disastro evidente, la Regione, il sospetto di qualche inciucio è sempre presente. Tuttavia occorrerà seguire le indicazioni tassative del Piano di rientro, ancora però la sanità è utilizzata da questa politica come serbatoio elettorale. Occorrerà che la politica esca dalla sanità, valorizzare il merito, l'efficienza degli investimenti, tagliare dove si riscontrano disservizi, doppioni e sperperi. Porre fine all'importanza di professionalità da altre regioni, il più delle volte inutili e valorizzare le tante risorse di cui la Calabria dispone e a cui consegnare gli obiettivi perché li raggiungano entro tempi prefissati ed a pena di scioglimento dell'incarico.
LA FAMIGLIA
In Calabria ci sono le famiglie più povere d'Italia, una fascia sociale ampia che questa crisi ha ulteriormente penalizzato. Si possono indicare varie soluzioni per alleviare le loro sofferenze, ma Callipo è dell'avviso che in Calabria la povertà aumenta perché si produce poco e quindi il lavoro scarseggia e diventa prerogativa di una politica che usa la Regione per fare assistenza e chiedere in cambio dalle persone dipendenza, ciò uccide non solo lo sviluppo, perché significa buttare senza finalità produrre molte risorse, ma anche la dignità delle persone che nell'assistenzialismo coltivano solo il peggio di sé e non mettono a frutto idee e progetti imprenditoriali. In una regione in cui partono ogni anno migliaia e migliaia di giovani laureati e non che non fanno più ritorno, le prime ad essere depauperate sono le famiglie, che, dopo sacrifici e un grosso investimento, restano sole e senza prospettive. Far funzionare la sanità e il welfare, al netto di sprechi e inefficienze, di per sé significherà dare una mano alle famiglie più esposte ai venti della crisi e del sottosviluppo cronico.
Giuseppe Scopelliti
Inizia la carriera politica come segretario nazionale del fronte della gioventù, poi diviene consigliere circoscrizionale dell'MSI, quindi entra a far parte di AN. Attuale sindaco di Reggio Calabria, nel novembre 2009 viene condannato dalla Corte dei Conti a risarcire alla regione un milione e 300.000 euro per aver procurato un danno erariale di circa 2 milioni e mezzo di euro al Comune facendo acquistare uno stabile per un prezzo ritenuto gonfiato. Sostenitore del fronte “SI AL PONTE SULLO STRETTO”. La sua candidatura è sostenuta da PDL, UDC, AN, INSIEME PER LA CALABRIA, PSI, FIAMMA TRICOLORE, SCOPELLITI PRESIDENTE, NOI SUD
Non ha dimostrato interesse nel rispondere al nostro questionario su temi di interesse pubblico.
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