07/03/10

REGIONALI 2010, QUANTI PASTICCI !!


Queste elezioni regionali stanno dimostrando il livello incompetente della politica italiana. Si susseguono errori così colossali che ci si può spiegare solo con aggettivi come arroganza e presunzione oppure con il disprezzo per le regole. Ogni altra giustificazione non regge.

LAZIO:
Il Pdl presenta in ritardo le liste per il collegio della provincia di Roma restando escluso dalla competizione elettorale in tale provincia. Viene fatto ricorso al TAR ma questo viene respinto.
Il 2 Marzo viene rifiutato anche il listino collegato a causa di irregolarità burocratiche. Viene fatto ricorso al TAR che questa volta accoglie l'istanza e riammette alla competizione il listino.

LOMBARDIA:
Il 1º marzo, a seguito del riscontro di 514 firme irregolari, la Corte d'Appello di Milano decreta la non ammissione del listino di Formigoni (Pdl) per mancanza del numero minimo di firme necessarie alla presentazione. Il 3 marzo viene fatto ricorso che viene però respinto rilevando un numero ancora minore di firme valide, questo comporta l'esclusione di tutte le liste collegate al candidato Formigoni, comprese Pdl e Lega Nord. Viene fatto ricorso al TAR e al Consiglio di Stato ma si presentano con 10 minuti di ritardo rispetto il tempo massimo consentito. Il ricorso viene comunque accettato e vagliato.

A fronte di questo campionario d'incompetenza il 5 marzo il governo emana un decreto legge di carattere interpretativo con il dichiarato scopo di garantire a riammissione al voto delle liste escluse.
Il decreto è però in conflitto con la legge 23 agosto 1988, n. 400 “Disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.214 del 12 settembre 1988, S.O. n.86 e precisamente con l'art. 15, comma 2, lettera b che recita:
"Il Governo non può, mediante decreto-legge provvedere nelle materie indicate nell'art.72 quarto comma, della Costituzione" (ndr cioè quello che prevede la legiferazione in materia elettorale)
La legge nella sua interezza può essere trovata qui

Dall'altra parte questa norma interpretativa è apertamente in contrasto con la legge Tatarella in materia elettorale regionale e solleva non pochi dubbi circa il reale “effetto interpretativo” e non piuttosto un, giuridicamente più corretto, “effetto innovativo”.

Il 6 Marzo comunque il TAR della Lombardia accoglie il ricorso e Formentini torna in corsa.


Purtroppo al peggio non c'è fine e questa descritta è solo la ciliegina sulla torta delle incompetenze della classe dirigente del Paese:

In Basilicata l'ufficio provinciale di Matera ha escluso la lista "Io Sud", a sostegno del candidato Magdi Allam (IO AMO LA LUCANIA) e la lista FEDERAZIONE DELLA SINISTRA in sostegno a Vito De Filippo (PD), a causa di "irregolarità relative alla documentazione".

In Emilia Romagna la candidatura di Vasco Errani (PD) viene contestata in quanto in violazione della legge 165/2004, art. 2, che stabilisce la non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo.

Sempre in Lombardia nella lista relativa al candidato Filippo Penati (PD, IDV, PSI, VERDI, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ) l'Ufficio Centrale della Corte d'Appello riscontra l'irregolarità di 173 firme presentate, le rimanenti firme sono ugualmente sufficienti per permettere al candidato di concorrere alle elezioni.
Anche sulla testa di Formigoni (PDL, LEGA NORD, LA DESTRA), come ad Errani in Emilia Romagna, pende il dubbio di violazione della legge 165/2004, art. 2, che stabilisce la non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo. Per questo “contrattempo” viene depositato un esposto alla Corte d'Appello di Milano e un ricorso al TAR ancora in itinere.

Ancora in Lazio il listino di Michele Baldi (MOVIMENTO PER ROMA E PER IL LAZIO) non viene ammesso alle elezioni regionali. Le firme da lui depositate sono risultate essere di persone decedute, di magistrati, politici ed alti dirigenti della polizia, tutti ignari del raggiro. La Digos di Latina afferma che quasi tutte le 1400 firme sono false.

Nelle Marche viene escluso Marco Gladi (FORZA NUOVA) poiché risulta che un numero consistente di firme siano state raccolte prima della convocazione dei comizi elettorali.

In Puglia il tribunale di Foggia decide di escludere la lista legata a Adriana Poli Bortone (IO SUD, UDC, MPA, RIFONDAZIONE DEMOCRISTIANA, PARTITO PENSIONATI, RINASCITA POPOLARE, DEMOCRISTIANI E LIBERTÀ, LISTA PER IL SUD, LEGA MERIDIONALE) per presunte irregolarità nel deposito delle firme. E' stato fatto ricorso per il quale si attende ancora l'esito.

In Veneto il listino di Loris Palmerini (VENETIE PER L'AUTOGOVERNO, VENETI INDIPENDENSA ) viene ricusato poiché è stata depositata soltanto una firma. Il candidato si richiama al principio di autonomia del popolo veneto ritenendo dunque non sia dovuta la raccolta delle firme.

E sicuramente ce ne saranno altri meno macroscopici.
Non resta che dire "avanti il prossimo, che a me viene da ridere", sigh!


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2 commenti:

  1. Certo di farti cosa gradita ti riporto il link al video
    con le foto della manifestazione antirazzista tenutasi Sabato scorso a Milano

    ciao,
    Mimmo

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