28/01/10
PROCESSO THYSSENKRUPP: SPARISCONO I VERBALI
La ThyssenKrupp è una società per azioni che opera a nel campo della siderurgia.
La notte del 6 dicembre 2007 nello stabilimento di Torino si è verificato un terribile incidente a seguito del quale sono morti sette operai e uno è rimasto ferito. Una vasca di olio bollente prese fuoco, gli operai presenti nonostante stesse per cominciare la quarta ora di straordinario del loro turno, tentarono di domare le fiamme ma il sistema antincendio era mancante o lasciato a marcire nell'incuria, anche gli estintori risultarono mezzi vuoti. Con l'innalzarsi della temperatura le vecchie tubature d'olio, usurate e senza manutenzione da tempo, cedettero causando lo sprigionarsi di olio nebulizzato che immediatamente ha preso fuoco dando origine ad un vero e proprio inferno.
L'unico sopravvissuto, Antonio Boccuzzi, ha potuto testimoniare le gravi carenze della sicurezza che l'azienda sopportava e supportava in nome dell'economia aziendale. Risparmio che è finito per costare la vita ad Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi.
Gravi dubbi che non siano state rispettate neppure le più elementari norme di sicurezza gravano sulla dirigenza aziendale, per tentare di accertare cosa è avvenuto in realtà e di chi è la responsabilità è stato istituito un processo.
Oggi dobbiamo riconoscere che una mano sconosciuta opera affinché la verità su questo triste episodio non emerga.
L'Asl locale aveva proceduto con dei controlli sulla sicurezza alcuni mesi prima del verificarsi dell'incidente e la procura ha chiesto che le vengano forniti i verbali di ispezione redatti in merito. Con amarezza si è constatato che una grossa parte di essi risulta essere sparita nel nulla, i magistrati sono convinti che i verbali siano stati fatti scomparire appositamente e hanno formalizzato l'accusa di “soppressione di atti” nei confronti dei 5 ispettori tecnici che effettuarono le rilevazioni.
Nei confronti di questi cinque tecnici e del responsabile della sicurezza nello stabilimento è stata formalizzata dai pm anche l'accusa di falso che va ad aggiungersi all'accusa preesistente di abuso d'ufficio. Per il responsabile della sicurezza, Cosimo Cafueri, si delinea la possibilità di essere accusato anche di aver obbligato con la forza alcuni operai a rendere falsa testimonianza davanti ai pm per poter alleggerire la propria posizione processuale. La Guardia di Finanza ha accertato che alcuni operai sono stati convocati "in riunioni private" poco prima di essere chiamati a deporre in aula.
Circola la notizia anche che ci sia un altra grave imputazione a pendere sulla testa dei tecnici della sicurezza, sembra che nel 2006 a causa della leggerezza con cui svolgevano il lavoro si sia potuto generare un altro incidente sul lavoro che causò il ferimento di un altro operaio. Si concretizzerebbe così anche l'accusa di lesioni colpose in concorso con l’ex direttore dello stabilimento torinese, Raffaele Salerno e il suo vice, Andrea Cortazzi.
.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
"L'Asl locale aveva proceduto con dei controlli sulla sicurezza alcuni mesi prima del verificarsi dell'incidente e la procura ha chiedesto che le vengano forniti i verbali di ispezione redatti in merito. Con amarezza si è constatato che una grossa parte di essi risulta essere sparita nel nulla, i magistrati sono convinti che i verbali siano stati fatti scomparire appositamente e hanno formalizzato l'accusa di “soppressione di atti” nei confronti dei 5 ispettori tecnici che effettuarono le rilevazioni."
RispondiEliminaChe schifooooooo!
Li hanno ammazzati e ora vogliono mescolare le carte. VERGOGNA!!!
RispondiEliminaLeo
oggigiorno esiste in Italia un disprezzo della giustizia da parte dei potenti senza uguali nel cosidetto mondo civilizzato
RispondiElimina