03/11/09





Penitenziario di Castrogno - suplizio per guardie e carcerati





Ieri ha trovato diffusione un file audio registrato nel penitenziario di Castrogno, Teramo, in cui si sente un dialogo tra guardie carcerarie che ha lasciato tutti basiti. Si parla di un detenuto ''massacrato'' e di ''un negro che ha visto tutto''. Ecco la registrazione di ciò che si è detto nel penitenziario di Castrogno.



E' stata subito indetta una conferenza stampa in cui Eugenio Sarno, segretario generale UIL della polizia penitenziaria ha dichiarato che è stata aperta un indagine sull'accaduto, comunque il comandante ha riconosciuto come sua la voce della registrazione ma contestualizza quel discorso in una situazione di tensione a seguito di un'aggressione subita da alcuni agenti. E' stato ricordato come Teramo sia già stata palcoscenico di 11 aggressioni che hanno portato al ferimento di 14 agenti penitenziari. Il termine “massacrare”, secondo Sarno, è da intendersi come “un linguaggio da caserma” e in realtà si riferiva ad un richiamo verbale nei confronti di un detenuto.
Nell'organico dell'istituto mancano 48 unità, ci sono 405 detenuti a fronte della disponibilità massima di 250 posti, i dipendenti sono due anni che quasi non usufruiscono delle ferie a causa del superlavoro a cui sono chiamati. Eugenio Sarno conclude dicendo che in questo paese la pena da scontare sta diventando suplizio ma anche il lavoro si muta in tortura.

Conferenza stampa al termine della visita ispettiva alla Casa circondariale di Teramo - Castrogno, parla Eugenio Sarno


Ora mi chiedo chi è il mandante occulto che rende possibile il realizzarsi di una situazione in cui i detenuti perdono ogni dignità e tutela sociale mentre le forze dell'ordine sono costrette a lavorare sempre di più a ritmi serrati e in situazioni critiche, non affrontando comunque il discorso di uno stipendio da fame che gli viene elargito in cambio.

L'Italia non è nuova a situazioni pazzesche come questa. I fatti del G8 ne sono stati un esasperazione estrema: la vera assassina di Carlo Giuliani, in quell'occasione, non fu una pistola ma la mala organizzazione e il pressapochismo arrogante con cui erano stati gestiti gli eventi della piazza.
Ministro Alfano, il suo silenzio a riguardo è da ritenersi quantomeno un insulto nei riguardi delle PERSONE detenute e dei LAVORATORI che sono obbligati ad operare in questa situazione.



Articoli correlati:
Carceri Italia
Carcere da morire





Wikio
vota questo posting su OKNOtizie
Il Bloggatore
Add to Technorati Favorites




6 commenti:

  1. ti stavo per attaccare per la superficialità prima di leggere il commento al video. Concordo con te, qui la casta ci tratta tutti come bestie, carcerati o meno.

    Francesco

    RispondiElimina
  2. ci prendono tutti per il culo e loro ingrasssano

    RispondiElimina
  3. Con questo file audio, una volta accertato che è originale, dovrebbero arrestate a vita le guardie infami e picchiarle una volta la giorno "in sezione"!!!

    RispondiElimina
  4. C' è un indagine in corso, il capitano che presta servizio al carcere ha già riconosciuto come sua la voce che si ascolta ma ha dato una sua versione dei fatti ...

    RispondiElimina
  5. Quando sento parlare del "giustizialismo" di Di Pietro mi domando : ma sarebbe poi così male ?

    RispondiElimina